Fattoria Vittadini
TRIEB_L’indagine
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Credits
Sinossi
“…e ogni tentativo di venire a capo di questo mondo col pensiero, è una battaglia che si combatte contro sé stessi: io sono il mio nemico, tu sei il tuo.“_ Il Minotauro _ Friedrich Dürrenmatt.
San Valentino, una donna all’interno di una stanza. Cosa fa? Chi è? Cosa ha fatto? Come un Teseo al femminile, la donna si perde nel labirinto e sa di non essere sola. Riflettendo sul concetto di unicità e complessità della persona, sulla coesistenza di luce e ombra in ogni identità, lo spettacolo mostra l’esperienza di una liberazione e di un’ammissione, dove i contrari si armonizzano, bene e male, sublime e grottesco si incrociano, per tendere all’interezza. Muovendosi tra il teatro e la danza, tra la scrittura drammaturgia e quella coreografica, la protagonista è sospesa nel tempo, in bilico tra l’umano e il mostro. Cosa accade se incontriamo quello che ci fa più paura? Siamo capaci di amare anche ciò che ci rende imperfetti? Un Thriller danzato sospeso tra realtà e incubo, tra impulso e pensiero, in una casa che è labirinto, in compagnia di una donna e i suoi mostri.
NOTE DI REGIA “Attraverso uno stato performativo fatto di onde emotive, trasformazioni e decadimenti, l’obiettivo dello spettacolo è quello di essere un’esibizione dell’ombra, un’esaltazione all’imbruttimento, alla libertà dell’imperfetto, un inno all’unicità, all’identità complessa, alla follia che ci abita, al mostro interiore che ci fa paura. L’integrazione nella sua forma autentica è il punto di interesse. Integrare non nascondere, vedere non giudicare e immaginare. Vorrei che il pubblico fosse testimone e percepisse le crepe e i grovigli del personaggio, riuscendo ad amarlo. Che si domandasse: siamo liberi di essere ciò che siamo, così come siamo? Che percepisse quanto siamo ossessionati dall’aderire a qualcosa di perfetto, quando invece siamo esseri imperfetti e che in fondo siamo tutti un po’ mostri, streghe ammaliatrici, violenti tiranni, vigliacchi alla vita.” Chiara Ameglio