Fattoria Vittadini

SALVAJE

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Credits

Idea, regia, coreografia, allestimento scenico, costumi, colonna sonora
Daniel Abreu
Creazione e interpretazione
Chiara Ameglio, Noemi Bresciani, Vilma Trevisan
Riallestimento 2017
Mattia Agatiello, Chiara Ameglio, NoemiBresciani, Vilma TrevisanLuciIrene Cantero, Giulia Pastore
Direzione tecnica
Giulia Pastore
Produzione
Fattoria Vittadini
Con il supporto di
Fondazione Cariplo
In coproduzione con
Torinodanza Festival, Les Halles de Schaerbeek
In collaborazione con
Arteven Circuito Teatrale Regionale Veneto, Teatro Comunale Città diVicenza, AMAT-Associazione Marchigiana Attività Teatrali.
Anno di produzione
2016
Durata
60’

Sinossi

Salvaje nasce dalla collaborazione di Fattoria Vittadini con il coreografo Daniel Abreu, selezionato attraverso il bando “C4C–call for choreographer”. Lo spettacolo, che ha debuttato con il titolo Odio al Festival Torinodanza 2016, è ora riproposto in una nuova veste: una carrellata di immagini e quadri che espongono, a volte anche in modo crudo, quell’impulso distruttivo in cui emerge l’idea di strumentalizzare l’altro da sé. Le tre interpreti mettono in scena una forza primordiale e selvaggia, diventando figure che ne esprimono l’essenza al di là di ogni morale, mettendo in discussione la percezione che sia loro sia il pubblico hanno di queste emozioni spesso socialmente non accettate. Essere selvaggi significa abbandonarsi ad una naturale esigenza di affermazione e a un bisogno di appartenenza, la necessità istintiva di lasciare la propria orma. Se siamo capaci di lasciarci andare a tutte quelle emozioni animali che sentiamo, allora siamo in reale connessione con l’altro che diventa l’oggetto del nostro sentimento. Attraverso l’esposizione della parte di loro più aggressiva, le danzatrici mostrano la loro vulnerabilità. Mettendosi a nudo possono rivelare al pubblico e a loro stesse la parte di sé spesso repressa e giudicata “sbagliata”. Attraversando queste emozioni (che si trasformano in stati fisici, danze concitate e immagini disturbanti), accettandole e vivendole senza giudizio per quelle che sono, le performer arrivano a una catarsi, a una necessità di condivisione. Non sono più solo individui-personaggi che coesistono in uno stesso spazio, ma persone che interagiscono e creano relazioni e legami, mescolando le loro percezioni e abbandonandosi alla sicurezza che il “gruppo/gregge” rappresenta.

Riproduci video
Ph V. Berlanda

FATTORIA
VITTADINI