Fattoria Vittadini

DIA_fantasie ritmiche

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Credits

Idea e Coreografia
MariaGiulia Serantoni,
Maria Focaraccio
Performance
MariaGiulia Serantoni,
Maria Focaraccio
Sound design
Andrea Parolin
Musiche
Giuseppe Bottiglieri, Andrea Parolin
Luci
Paolo Bonapace
Costumi
Arianna Fantin
Supportato da
MigraMenti
CanGo cantieri
Fattoria Vittadini
con il sostegno di
Next - Laboratorio delle idee per la produzione e programmazione dello spettacolo lombardo
Edizione 2022/2023
Durata
35 min.

Una performance multidisciplinare

Lo spettacolo è una performance multidisciplinare sul tema del dialogo e della natura della relazione.

Partendo dall’etimologia della parola dialogo (dal greco dia, che significa in mezzo a/ fra, e logos che significa, nella sua accezione più ampia, ragione/significato/parola) si intende creare una scrittura coreografica sulla relazione in continuo divenire tra due corpi.

Attraverso una serie di quadri, le due danzatrici ed il compositore sviluppano “fantasie ritmiche” che traducono gestualmente e musicalmente alcuni dei dialoghi delle “Operette Morali” di Giacomo Leopardi: “Dialogo di Ercole e di Atlante”, “Dialogo della Moda e della Morte”, “Dialogo della Terra e della Luna”, “Dialogo di un Folletto e di uno Gnomo”.

Attraverso l’opera di Leopardi, che propone profonde riflessioni sul rapporto dell’uomo con la natura e con la storia, attraverso l’uso di un linguaggio colloquiale ed ironico, le artiste si interrogano sul valore, al giorno d’oggi, di elaborare visivamente e d’interpretare coreograficamente le tematiche presenti nei suoi testi. Si pone l’accento sul gesto come segno visivo, dotato di una propria musicalità e significato, per creare un universo dove l’astratto diventa concreto, rivelando un paesaggio composto da orbitanti costellazioni di movimenti, suoni e dinamiche che trasportano in un ipnotico vortice di conversazioni.

Tramite un sistema di microfoni a contatto, manipolati live dal musicista, semplici sgabelli diventano casse percussive e di risonanza per i movimenti eseguiti.

Il rapporto di relazione/dipendenza corpo-suono diventa il punto d’incontro tra le due performer che, nella loro continua ricerca di comunicazione, diventano quindi generatrici dis uoni, rumori ed eco, rendendo tangibili i segni che esse disegnano facendo vibrare e riverberare lo spazio attorno a loro. Il linguaggio coreografico intesse così forme dialogiche dalle diverse sfumature espressive che celebrano in ultima istanza la natura dell’essere umano.

[…]Moda. Io sono la Moda, tua sorella.
Morte. Mia sorella?
Moda. 
Sì: non ti ricordi che tutte e due siamo nate dalla Caducità?
Morte.  
Che m’ho a ricordare io che sono nemica capitale della memoria.
Moda.
Ma io me ne ricordo bene; e so che l’una e l’altra tiriamo parimente a disfare e a rimutare di continuo le cose di quaggiù, benché tu vadi a questo effetto per una strada e io per un’altra.[…]

(Giacomo Leopardi, Operette Morali, Dialogo della Moda e della Morte)

Photo / © Tommaso Ferrara

FATTORIA
VITTADINI