Fattoria Vittadini
AVE MONSTRUM
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Credits
Sinossi
“…Come possa la divinità aderire all’abbozzo, come l’informe diventi paradiso?” _ Victor Hugo
Secondo spettacolo del progetto Indagini sulla mostruosità, Ave Monstrum interroga i concetti di mostro, nemico paura e incompiutezza, ma anche di divino e prodigio attingendo all’etimologia latina della parola monstrum. Si delinea così un tragitto possibile tra due apparenti antitesi: mostruoso e sacro, facendo della performance un rituale danzato un atto magico che ci rivela l’opportunità di riconquistare il sacro come principio vitale, tra possessione ed estasi, tra liturgia e magia. In questo percorso all’interno di un territorio dove gli opposti si confondono, la maschera diviene la chiave di accesso a luoghi dell’inconscio e del non visibile; attraverso il suo mutare e quello del costume, il mostro si rivela in uno moto fluttuante e irrisolto, abitando un luogo di confine, un presente immobile dove non esiste tempo. Cosa accade quando una creatura dell’ombra viene esposta alla luce? La maschera cambia quando sa di essere guardata? E se quello che più ci spaventa, fosse proprio la parte più “prodigiosa” di noi? In che modo possiamo essere straordinari, rivoluzionari e “miracolosi”, mostruosamente unici?
Ave Monstrum è figlio d’Europa. Nasce nel biennio 2020/2021 grazie a residenze internazionali in cinque nazioni (Islanda, Germania, Finlandia, Francia e Italia) all’interno del progetto DanceMe UP di Perypezye Urbane cofinanziato dal programma Creative Europe dell’Unione Europa e dal Mic – Ministero della Cultura. Il processo creativo si è dunque nutrito dell’incontro con luoghi e culture differenti.