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THE HEAD

choreography / Amit Zamir
with / Pieradolfo Ciulli, Francesca Penzo,

Claudia Caldarano, Matteo Vitanza, Sandro Pivotti
Scene design / Claire Pasquier
Costume design / Giada Masi
Light design / Roberta Faiolo

 

production / Fattoria Vittadini
 

"The horse is your ego and makes you alive, the horse reminds you the you once were a child"  Amit Zamir

 

con il contributo di

We're born with a bullet in our head. That's a fact.
We need a delete button. That's another fact.
There's not enough Kit Kats in the world to solve our problems.
There’s a default network, the part of your brain that allows you to daydream.
The only thing to do is find our delete button, maybe a refresh button, the right one to take out the bullet and keep it in our pocket. It's always gonna be there to remind you to stop wasting time thinking about these things and go on with your life.



The Head nasce dalla collaborazione con il coreografo israeliano Amit Zamir, conosciuto in occasione di un laboratorio all'Accademia Paolo Grassi di Milano.
Obiettivo del lavoro è la ricerca e la sperimentazione di un linguaggio artistico che fonda il teatro con la danza, definito dallo stesso coreografo Realistic Dance Theater: “Un linguaggio che esplora il modo in cui recitare senza recitare e muoversi senza danzare, per trovare la narrazione solo nel movimento e nelle rispettive fisicità”.
A questo scopo, Fattoria Vittadini ha aperto le porte alla collaborazione con alcuni attori teatrali dalla sensibilità affine a quella della compagnia e del coreografo, sia per formazione (tutti provengono dal medesimo percorso all'interno della Paolo Grassi), sia per età (tra i 25 e i 30 anni).
Da questo incontro scaturisce un lavoro ‘generazionale’: The Head parla della generazione di cui gli interpreti fanno parte, delle loro relazioni, desideri e pulsioni.
Lo spettacolo è lo spaccato di una festa.
In scena 5 amici ballano, bevono, sorridono e si divertono; li cogliamo nel momento in cui si perde la testa e ci si prende una vacanza da se stessi, lasciandosi trasportare in luoghi da visitare, né belli né brutti, semplicemente nuovi.
Una festa malinconica in cui convivono 5 personaggi, due coppie e un uomo solo.
L'uomo nella sua solitudine guarda gli altri muoversi, parlare, flirtare e si trova a pensare che tutto ciò che vede potrebbe avvenire nella sua testa. Che a volte si è tra amici ma si ha la sensazione di avere una pistola puntata alla fronte. Che a volte si è costretti a fare cose che non si vorrebbero mai fare…

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