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M Y  T R U E  S E L F . r e v i s i t e d

© Michela Battaglia

 

Coreografia

Maya Weinberg
Drammaturgia

Shir Freibach
Danzatori

Mattia Agatiello (previous version), Chiara Ameglio, Cesare Benedetti, Noemi Bresciani, Pieradolfo Ciulli, Maura Di Vietri, Gabriele Marra (previous version), Riccardo Olivier, Francesca Penzo, MariaGiulia Serantoni, Vilma Trevisan
musica

Fuck Buttons, Justice, Minimal Compact, The breeders

Scene

Claire Pasquier
Costumi

Giada Masi
Light design

Karim Abou Dahab
 

produzione

Fattoria Vittadini - 2017 (dall'originale del 2010)
con il sostegno di

Fondazione Cariplo

in collaboraione con
Fondazione Milano, Ariella Vidach - AIEP, Istituto Italiano di Cultura Tel Aviv e GAi-Movin' up

Durata

60'

 

 

My true self è uno dei primissimi lavori di Fattoria Vittadini e, per molti aspetti, è diventato un vero e proprio manifesto della compagnia.

Una coreografia nata dalla collaborazione con Maya Weinberg, conosciuta in occasione della messa in scena, da parte degli allora allievi dell’Atelier di teatrodanza della Paolo Grassi di Milano, dello spettacolo di Yasmeen Godder Sudden Birds riallestito proprio da Maya, per 8 anni danzatrice della coreografa israeliana.

Con gli 11 componenti della compagnia, Maya Weinberg lavora sulla necessità di sperimentare le dinamiche del desiderio di essere qualcun altro come mezzo per liberare il proprio vero “io”. Attraverso l’utilizzo di immagini create dal proprio mondo interiore, i danzatori segnano i confini del loro territorio sul palcoscenico e si preparano ad affrontare le sfide personali con la sensazione di sicurezza che solo un gruppo offre. Quando l’intento fallisce, senso di perdita e vuoto invadono la scena, dando vita, tuttavia, a piccoli momenti magici, rituali privati e intimi.

Nella versione revisited, che vede in scena 9 degli 11 interpreti originali (mancano Mattia Agatiello e Gabriele Marra), le motivazioni e le esigenze alla base del lavoro restano le stesse; ciò che cambia sono la sensibilità e il vissuto degli interpreti che, a 7 anni di distanza, sono giovani adulti con nuovi occhi sul mondo e nuove esperienze alle spalle. Cambiano perciò le modalità di affrontare il palcoscenico e gli altri, resta autentico il coraggio di mettere a nudo il proprio mondo interiore, a volte realmente gettandolo in pasto al pubblico e agli altri performer con sincerità e generosità.

and I am really happy to be here today / I'm happy to be me, to be the best I can /

It's a sensation that makes me feel alive / a part of something bigger

I am here. I am here / I am here for a small time / I am everything and nothing, connection with all things

I am peaceful  / I wish to look at myself / I am a little bit excited and / when I am like that I always smile

I am very sensitive / I feel too much / but I'm strong

and you are my friends / I want always to be proud

about my choices /I want to be proud   

 

(Fattoria Vittadini 2010)

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