




JOHN DOE
choreography / Mattia Agatiello
dramatist / Guendalina Murroni
with / Cesare Benedetti, Noemi Bresciani,
Chiara Ameglio, Maura Di Vietri
Scene design / Irene Zardini
Costume design / Giulia Zoggia
original music / Luca Lombardi
Light design / Roberta Faiolo
production / Fattoria Vittadini
John Doe nasce da una stretta collaborazione tra drammaturgia e coreografia, per scoprire se e come un drammaturgo e un coreografo possano contribuire in egual modo alla creazione di un'opera, e come debbano interagire per condurre i danzatori attraverso un percorso al contempo coreutico e teatrale.
L’obiettivo è dare al progetto un carattere multi-disciplinare, in bilico tra astrazione e narrazione, per offrire diversi livelli di lettura di temi assolutamente contemporanei: diversità, intolleranza, rapporto con l’altro e anonimato.
Quattro danzatori in una scena quasi completamente vuota. Solo una scala, che scende dal soffitto, segna il confine tra il di qua e il di là. C'è chi ci si adagia e accetta il limite perché non potrebbe essere altrimenti, chi prova a ribellarsi, invano, chi riesce a conquistare una posizione di dominio grazie all'esistenza di questa barriera e chi invece assiste apatico a ciò che avviene.
Note di regia
Il lavoro, al confine tra danza astratta e teatro, tra reale e surreale, è alla continua ricerca di una espressione coreografica concreta. Oltre ad indagare un tipo di danza silenziosa e naturale ci si concentra sulle sensazioni che lo spettatore percepisce a seconda della disposizione dei corpi nello spazio e del ritmo della scena.
Si cerca una comunicazione reale e non solo intellettuale con il pubblico, coinvolto e reso partecipe appieno dell’esperienza scenica.
“Puoi chiudere qualcuno oltre un muro, ma non puoi impedirgli di fantasticare…
Ma quello che proprio non riesco ad accettare è il fatto che qualcuno ha cambiato il mio orizzonte.
Da quando sono nato l’unico viaggio che potevo permettermi
era quello immaginario che compivo guardando libero l’orizzonte”
Bilal Jado, 21 anni, palestinese.
Vive alle porte di Betlemme