
CALIGULA'S PARTY

Creazione e performance | Chiara Ameglio
Drammaturgia | Aureliano Delisi
Collaborazione alla creazione | Marco Bonadei
Musiche e progetto sonoro | Gianfranco Turco
Disegno luci | Fabio Bozzetta
Costumi | Elena Rossi
Produzione | Fattoria Vittadini
Coproduzione | Festival La Sfera Danza
Con il sostegno | Mic - Ministero della Cultura
Con il supporto | Festival L’Altra Fedora
Liberamente ispirato a Caligola di Albert Camus
Anno di produzione | 2022
Durata: 50’ (senza intervallo)
DEBUTTO NAZIONALE 23 Ottobre 2022 Festival La Sfera Danza (Padova)
Caligola’s Party” è il terzo spettacolo sul tema della mostruosità, progetto coreografico che si sviluppa intorno alla figura del mostro e interroga i concetti di nemico, antieroe e paura, il valore negato all’inammissibile e all’errore nel presente. Partendo dall’opera teatrale di Albert Camus, lo spettacolo rielabora una propria scrittura scenica in danza, intorno al suo protagonista. Chiuso nelle sue stanze C. é un imperatore in lutto per aver perso il senso della vita, in guerra con le logiche della società e del potere che egli stesso rappresenta, ossessionato dall’impossibile, in una dialettica interiore che lo frattura. Dalla sua solitudine infestata di fantasmi, riemerge una creatura provocatoria e indifferente che si svela al mondo attraverso una condotta immorale e oscena, impopolare e mostruosa. I controvalori che lo muovono, sfidano la norma e le regole approvate, processandone i limiti, le forzature, le ipocrisie, le false speranze che spesso, silenziosamente, conducono all’infelicità. C. è mostro perché si assume il compito di mostr-are ciò che non vuole esser visto, smascherare le bugie del mondo, mosso da una segreta, profonda, celestiale fame di libertà e verità. C. non è il mostro esiliato, custode del confine e dell’ombra, ma il re della festa a cui tutti sono invitati, un’ anarchico incoronato che scende in piazza come puro esempio di umanità che la società non è in grado di sopportare. Come capitolo finale della ricerca coreografica sul mostruoso, nello spettacolo si incrociano danza e drammaturgia, corpo e parola, interrogando a i concetti di impossibile, immondo, non concesso, e insieme di felicità.
Caligola, Camus, Cherea, Chiara, chi è C.?
C’è una parte di noi in cui C. è sovrano?
Può essere il corpo il luogo dove rivoluzione e libertà sono concessi? Dove sperimentare l’utopia, l’impossibile e l’inaudito?
Come possiamo essere anarchici? coraggiosi? E impopolari?
Siamo pronti a dare voce alla nostra l’intransigenza? oppure qualcosa di più rassicurante ci spinge a soprassedere, e passivamente, aderire? se accade, a quale prezzo? Quello di allontanarci sempre più dall’ essere noi stessi?
"che me ne faccio di una mano ferma, a cosa mi serve questo potere tanto straordinario se non posso cambiare l’ordine delle cose, se non posso far sì che il sole tramonti ad est, che la sofferenza diminuisca e che gli esseri umani non muoiano più? Dormire o essere sveglio mi è indifferente, se non ho alcuna presa sull’ordine di questo mondo. Assumo su di me un regno in cui l’impossibile è sovrano. Voglio mischiare il cielo e la terra, confondere l’orrore e la bellezza, far scaturire il riso dalla sofferenza. Il mondo, così com’è non è sopportabile. Per questo ho bisogno della luna, o della felicità, o dell’immortalità, di qualcosa di dissennato, forse, ma che non sia di questo mondo.” _ Caligola